Assalto promosso da quei cittadini che non accettano l’imposizione del Green Pass come documento obbligatorio per poter lavorare e poter vivere una normale vita sociale. L’attacco violento va sempre condannato, l’assalto al cuore della nostra democrazia va sempre condannato, l’assalto alla sede della Cgil è da condannare. Siamo certi che la polizia saprà isolare e condannare i violenti che hanno incitato all’odio chi era sceso in piazza per protestare contro uno strumento ideato male, proposto peggio ed imposto senza alcuna certezza.
Auguriamo che quanto è successo oggi sia almeno da lezione e stimolo per il Governo a risolvere le notevoli contraddizioni che sono emerse e che emergeranno ancor di più dal 15 ottobre, nella gestione del green pass. Contraddizioni che hanno creato e fatto crescere il popolo dei no vax e dei no green pass.
Se oggi assistiamo a questa grande protesta di piazza, che non potrà e non dovrà essere derubricata come una semplice scampagnata di gruppuscoli di incapaci, bisogna avere il coraggio di ammettere che la colpa va data per intero ad una gestione nazionale dell’emergenza carente, non professionale e raffazzonata. Questa incertezza ed incapacità ha generato negli italiani notevoli dubbi sulla reale necessità e validità del vaccino e sulla obbligatorietà di fatto, del green pass se si vuol vivere una parvenza di vita normale. L’overdose di “virologhi TV” che ogni sera spaziavano su tutto lo scibile umano emettendo “sentenze” contraddittorie ed in antitesi con quelle espresse il giorno dopo, hanno instillato nella gente incertezza e la sensazione, certamente errata, che questo Governo vuole imporre una dittatura sanitaria.