Pensioni: novità per i lavoratori in part-time verticale per i quali, con la Legge di Bilancio 2021 in Gazzetta Ufficiale, viene introdotto il pieno riconoscimento dei contributi previdenziali per i periodi lavorati.
Pensioni, novità per i lavoratori part-time: la Legge di Bilancio 2021 interviene su un aspetto su cui si dibatte da anni, ossia il pieno riconoscimento dei contributi previdenziali per i periodi lavorati.
Nel dettaglio, nel pacchetto previdenziale contenuto nella Legge di Bilancio 2021 approvata, si parla dei lavoratori impiegati con part-time verticale, una forma di contrattazione ampiamente diffusa in alcuni settori produttivi.
Per part-time verticale si intende un modello di contratto di lavoro a tempo parziale che prevede che la prestazione lavorativa sia concentrata in determinati periodi.
Questa organizzazione del lavoro ha generato un contenzioso tra i lavoratori impiegati con part-time verticale e l’INPS: secondo l’Istituto, infatti, vanno considerati nel calcolo dell’anzianità previdenziale solamente i periodi di effettivo lavoro, mentre i lavoratori chiedono che vengano considerati anche quelli non lavorati in quanto comunque compresi nel contratto.
Una richiesta mossa da due diverse considerazioni: da una parte la necessità che non dovrebbero esistere condizioni discriminatorie tra lavoratori, dall’altra il fatto che il monte ore effettivo dei contratti part-time verticale è lo stesso di quello del part-time orizzontale, con la differenza di come questo viene distribuito.
Il contenzioso è andato avanti per anni e finalmente la soluzione è arrivata grazie alle novità previste dalla Legge di Bilancio per il 2021.
Legge di Bilancio 2021: la soluzione per i lavori con part-time verticale
Tra le novità del pacchetto pensioni contenuto nella Legge di Bilancio – dove viene introdotta anche la proroga per l’Ape Sociale e per Opzione Donna – c’è una buona notizia per tutti i lavoratori impiegati con contratto part-time di tipo verticale.
Qui viene stabilito che gli anni di attività saranno pienamente considerati ai fini del diritto alla pensione. Nello specifico, viene esteso anche ai lavoratori impiegati nel settore privato il meccanismo già applicato per il pubblico impiego: verrà quindi stabilito che il numero delle settimane da considerare ai fini previdenziali venga determinato in rapporto al totale dei contributi annuale al minimale contributivo stabilito.
Per i dettagli, comunque, è ancora presto: dovremo attendere, infatti, l’apposita circolare INPS che verrà pubblicata solamente dopo l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2021, quindi nelle prossime settimane.
Pensioni: contratti part-time verticale già conclusi
Per le pensioni tuttavia è previsto nella Legge di Bilancio 2021 che le disposizioni che abbiamo sopra evidenziato siano applicate anche per i contratti di part-time verticale già conclusi alla data di entrata in vigore della manovra, quindi prima del 31 dicembre 2020.
In questo caso, specifica il testo della Manovra, il riconoscimento dei periodi non lavorati ai fini della pensione avviene previa domanda all’INPS corredata da idonea documentazione di cui immaginiamo darà indicazioni l’Istituto.
Conclude il comma sul part-time verticale della Legge di Bilancio 2021:
“I trattamenti pensionistici liquidati in applicazione della presente disposizione non possono avere decorrenza anteriore alla data di entrata in vigore della stessa.”