La pensione di reversibilità è molto complessa e non sempre spetta e ci sono delle regole ben precise da rispettare.
Una volta ottenuta la pensione e poi possibile, in presenza di determinati requisiti, ottenere un arretrato di circa 3.500 euro per il nucleo familiare.
Si tratta di un diritto che riguarda gli assegni familiari arretrati. L’importo di 3.500 euro si riferisce all’assegno familiare che potrebbe spettare al vedovo o alla vedova o al figlio titolare di pensione di reversibilità, a condizione che sia inabile.
L’INPS ha chiarito che il nucleo familiare può essere composto da una sola persona, quando questa sia titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipendenti e si trovi in una situazione di infermità.
Il richiedente per avere riconosciuti gli ANF deve essere dichiarato impossibilitato a dedicarsi ad un proficuo lavoro e inoltre è prevista anche una soglia di reddito da non superare per l’erogazione degli ANF (assegni familiari), che è pari a 32.148,87 euro annui. L’assegno è proporzionato in base al reddito e oltre la soglia limite non è riconosciuto dall’INPS.
In effetti si tratta di un assegno mensile INPS di 52,91 euro versato unitamente alla pensione di reversibilità, per un valore annuale di circa 600 euro.
Quest’assegno è conosciuto anche come assegno di vedovanza ed è retroattivo. Infatti, prevede che il titolare di pensione di reversibilità possa inviare all’INPS la richiesta chiedendo anche gli arretrati che possono essere riconosciuti per un massimo di cinque anni dalla richiesta stessa.
Possono chiedere l’assegno:
il vedovo o vedova di un dipendente del settore privato o pubblico;
il figlio o la figlia titolare di pensione di reversibilità;
Gli assegni non si ricevono in automatico, bisogna inoltrare domanda all’INPS allegando la certificazione di inabilità a proficuo lavoro. La certificazione deve essere rilasciata dal medico di famiglia o da altro medico abilitato, che dovrà utilizzare un apposito modulo (Mod. SS3). La domanda con tutti gli allegati deve essere inviata esclusivamente telematicamente all’INPS, accedendo sul portale con le credenziali SPID, CIE o CNS oppure, tramite gli Istituti di Patronato che, lo ricordiamo, offrono consulenza gratuita.
L’assegno varia in base al reddito e l’INPS ogni anno pubblica la tabella ANF con indicazione del reddito e importo dell’assegno.
Nell’anno in corso l’importi massimo è pari a 52,91 euro per reddito familiare fino a 28.659,42 euro, mentre per un reddito compreso tra gli euro 28.659,43 fino a 32.148,87 Euro è pari a 19,59 euro.
Oltre 32.148,88 euro di reddito familiare annuo, l’assegno ANF non è riconosciuto dall’INPS.